venerdì 3 febbraio 2012

Fissati contributi regionali al raggiungimento del target 20/20/20

In discussione la bozza di decreto sul burden sharing atta a definire i contributi di ogni ente locale al fine di raggiungere il target del 20-20-20.
Secondo quanto stabilito e definiti gli obiettivi europei del 20-20-20, l'Italia dovrà raggiungere il 17% di energia prodotta da fonti rinnovabili, sul totale della propria produzione energetica, entro il 2020. Per questo sono stati stabiliti i contributi che ogni singola regione dovrà apportare al fine di raggiungere tale soglia.
Arduo il compito della Basilicata, la quale al momento attuale può contare solo il 7,9% di energia prodotta da rinnovabili, infatti entro il 2020 dovrà raggiungere il tetto del 33%. Il contributo maggiore alla causa italiana sarà apportato dalla Valle d’Aosta con il 52%, regione che comunque dovrà sforzarsi ben poco rispetto l'attuale produzione: l'incremento previsto per il 2020 è maggiore soltanto dell'1%. Altra regione con  apporto maggiore sarà il Molise con il 36,5% e le Province di Trento e Bolzano con 36,5% e 35,5% rispettivamente.
I consumi e il potenziale tecnico-economico di ogni singola realtà locale influiranno sulla quantificazione degli obiettivi da raggiungere.
Ragionando in termini di sanzioni previste, in caso di mancato raggiungimento degli obiettivi, la bozza di DM ha definito in proiezione futura lo sviluppo di metodologie funzionali al monitoraggio degli obiettivi annuali. Per non incorrere appunto nelle sanzioni: con le regioni inadempienti sarà aperto un contraddittorio, a quel punto sarà il consiglio dei ministri a stabilire ulteriori sei mesi per provvedere. Al termine dei sei mesi, dopo opportune verifiche, la regione recidiva nell'inadempienza attiverà lo scatto di un potere sostitutivo del Governo, con eventuale commissariamento.
Le prime verifiche sono state previste per il 2014, le realtà locali che si discosteranno dagli obiettivi prefissati, per tale data, in una misura superiore al 30%, attiveranno un meccanismo di analisi: si valuterà se l'inadempimento sia stato causato da misure inadeguate o poco efficaci, oppure se gli obiettivi necessitano di essere revisionati dal Ministero dello Sviluppo Economico.

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