In discussione la bozza di decreto sul burden sharing atta a definire
i contributi di ogni ente locale al fine di raggiungere il target del
20-20-20.
Secondo quanto stabilito e definiti gli obiettivi europei del
20-20-20, l'Italia dovrà raggiungere il 17% di energia prodotta da fonti
rinnovabili, sul totale della propria produzione energetica, entro il
2020. Per questo sono stati stabiliti i contributi che ogni singola
regione dovrà apportare al fine di raggiungere tale soglia.
Arduo il compito della Basilicata, la quale al momento attuale può
contare solo il 7,9% di energia prodotta da rinnovabili, infatti entro
il 2020 dovrà raggiungere il tetto del 33%. Il contributo maggiore alla
causa italiana sarà apportato dalla Valle d’Aosta con il 52%, regione
che comunque dovrà sforzarsi ben poco rispetto l'attuale produzione:
l'incremento previsto per il 2020 è maggiore soltanto dell'1%. Altra
regione con apporto maggiore sarà il Molise con il 36,5% e le Province
di Trento e Bolzano con 36,5% e 35,5% rispettivamente.
I consumi e il potenziale tecnico-economico di ogni singola realtà
locale influiranno sulla quantificazione degli obiettivi da
raggiungere.
Ragionando in termini di sanzioni previste, in caso di mancato
raggiungimento degli obiettivi, la bozza di DM ha definito in proiezione
futura lo sviluppo di metodologie funzionali al monitoraggio degli
obiettivi annuali. Per non incorrere appunto nelle sanzioni: con le
regioni inadempienti sarà aperto un contraddittorio, a quel punto sarà
il consiglio dei ministri a stabilire ulteriori sei mesi per provvedere.
Al termine dei sei mesi, dopo opportune verifiche, la regione recidiva
nell'inadempienza attiverà lo scatto di un potere sostitutivo del
Governo, con eventuale commissariamento.
Le prime verifiche sono state previste per il 2014, le realtà locali
che si discosteranno dagli obiettivi prefissati, per tale data, in una
misura superiore al 30%, attiveranno un meccanismo di analisi: si
valuterà se l'inadempimento sia stato causato da misure inadeguate o
poco efficaci, oppure se gli obiettivi necessitano di essere revisionati
dal Ministero dello Sviluppo Economico.
Nessun commento:
Posta un commento