venerdì 3 febbraio 2012

Un altro comitato anti biogas A Portomaggiore una petizione si oppone alla costruzione di una seconda centrale

Azione preventiva.
La notizia uscita nel mese di dicembre sulla presunta costruzione di una seconda centrale a biogas nel territorio di Portomaggiore, ovvero tra le frazioni di Quartiere e Montestanto, ha scatenato le prime iniziative dei cittadini.
Nelle settimane scorse, un nucleo molto attivo ha preparato una lettera aperta sulle problematiche e criticità che un impianto del genere potrebbe causare su territorio e abitanti. La lettera è stata firmata da 130 persone e inviata in queste ore alle principali figure istituzionali di Provincia e Comuni: alla presidente della Provincia, Marcella Zappaterra, e agli assessori all’ambiente e turismo, nonché ai sindaci di Minarelli e Fioresi insieme agli assessorati affini in materia di centrali a biogas. Nonostante non siano ancora state presentate domande ufficiali, i cittadini hanno già cominciato a interessarsi attivamente della questione per evitare che la zona, ricca di coltivazioni Dop come l’aglio di Voghiera, di corsi d’acqua importanti per l’irrigazione, di agriturismi e centri di sviluppo faunistico, di abitazioni sparse nella campagna, venga deturpata da un «impianto pericoloso sia per il forte impatto ambientale, sia per la criticità dell’approvvigionamento».
Infatti, come è stato scritto a più riprese, la centrale a biogas non sarebbe autosufficiente, perché nascerebbe in un’area di 2,6 ettari, con spazio solamente per l’impianto stesso, lontana da allevamenti zootecnici e con scarsa assistenza di biomasse vegetali.
L’approvvigionamento arriverebbe da fuori, attraverso una rete stradale incredibilmente limitata per i mezzi pesanti, che giornalmente dovrebbero far da spola tra aziende di fornitura e centrale. Il dissesto della delicata rete stradale è una preoccupazione anche per gli stessi amministratori portuensi, mentre il pericolo d’invasione alla tutela dell’aglio Dop voghierese è una problematica affrontata dal sindaco Fioresi, per non parlare dell’Oasi La Fagianella di Montesanto.

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