"L'agricoltura è una produzione primaria, ma è anche
energia. Ed è grazie all'agricoltura che è possibile presidiare il
territorio tutelandolo dal disastro dell'abbandono, ottenendone di
contro un'opportunità di investimento che non si può ignorare". Andrea Pannocchieschi,
presidente di Agroenergia, non ha dubbi: il rapporto tra produzione
agricola ed energia è inscindibile. "L'opportunità di fare reddito e
investimenti sulla propria terra - afferma - è un vantaggio che il mondo
agricolo ha saputo cogliere nella sua interezza, affrontando spesso
impegni finanziari pesanti. La terra sa essere molto versatile e premia
chi la sa sfruttare bene. Pensiamo a quanti ettari di terreno incolti o
abbandonati possono essere destinati alla produzione di coltivazioni da
impiegare negli impianti di biogas. Tutto sta nel trovare il giusto
equilibrio. Guardiamo alla Germania che è leader nel biogas e nel
fotovoltaico, e pensiamo all'Italia, che è costretta a importare l'85%
dell'energia che consuma: il margine di intervento, come si vede, è
considerevole".
Intanto nei prossimi giorni verrà presentato il secondo Osservatorio Agroenergia che quest'anno si è occupato delle tematiche legate all'utilizzo dei sottoprodotti agricoli. "Lo scorso anno - spiega Piero Mattirolo,
ad di EnergEtica onlus, che insieme a Confagricoltura ha commissionato
l'Osservatorio alla Società di ricerca Althesys - l'Osservatorio si era
occupato dell'aspetto economico, degli incentivi e della sostenibilità, e
i dati raccolti avevano messo in evidenza che il settore delle
agroenergie può portare all'Italia nei prossimi dieci anni fino a 20
miliardi di euro di benefici insieme a una drastica riduzione di
emissioni di Co2, pari a qualcosa come 280 milioni di tonnellate".
Quest'anno invece i sottoprodotti.
"Infatti - sottolinea Mattirolo
- abbiamo ritenuto importante studiare i possibili scenari sull'impatto
che possono avere, quali sono le criticità e gli ostacoli legislativi
che tuttora ne rendono insidioso l'impiego. Le potenzialità a nostro
avviso ci sono; bisogna stabilire l'effettivo potere metanigeno dei
sottoprodotti rispetto al mais e confrontare le differenze dei costi di
produzione tra le due tipologie di produzione".
E sarà proprio
il presidente di Agroenergia Pannocchieschi uno dei protagonisti del
secondo seminario Food Bioenergy che anche quest'anno si svolge
nell'ambito di BioEnergy Italy, il punto di riferimento fieristico per le fonti rinnovabili di energia (Cremona, 15-17 marzo 2012).
L'appuntamento, in programma il 15 marzo alle ore 10,30,
metterà in luce importanti possibilità di risparmio economico per le
aziende agricole e l'industria agroalimentare, illustrando alcune delle
soluzioni più interessanti per il comparto agricolo e industriale in
tema di recupero degli scarti e recupero di calore dal processo di
trasformazione degli stessi.
Nessun commento:
Posta un commento